Esisteranno ancora avvocati e giudici nel futuro?
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L’Intelligenza Artificiale cambierà il mondo legale.
Non è fantascienza, è già realtà. Sempre più spesso infatti robots, algoritmi ed intelligenze artificiali stanno entrando a far parte della nostra vita e stanno trasformando il concetto di lavoro come lo intendiamo.
Basti pensare alle numerose aziende che da anni investono ed utilizzano per migliaia di funzioni diverse queste nuove tecnologie.
Esempi concreti e di successo sono Tesla, che con la propria automobile ha portato la guida autonoma in America ed Europa, Google, che grazie all’implementazione di reti neurali e computer quantistici è in grado di fornire risultati di ricerca sempre più affidabili e Apple, che grazie al proprio sistema di riconoscimento vocale Siri è in grado di comunicare in maniera attiva con ognuno di noi e rispondere a migliaia di domande diverse.
Secondo recenti studi questo fenomenò non risparmierà nemmeno il settore legale: nei prossimi anni infatti le intelligenze artificiali saranno parte concreta nella gestione degli studi legali e nell’emettere sentenze.
Un gruppo di ricercatori dell’University College London ha creato infatti un giudice virtuale basato su algoritmi capaci di prendere decisioni in merito a sentenze. Dopo aver sottoposto al giudice-robot quasi 600 casi diversi basati su violazione della privacy, tortura e discriminazione, quest’ultimo è stato capace di emettere nel 79% dei casi una sentenza coincidente a quella della corte o di un altro giudice umano.
Il restante 21% è attribuibile al modo in cui la corte ha interpretato le leggi invece di applicarle alla lettera. Chris Johnston del Guardian afferma che “nella maggior parte dei casi, i giudici sono più realisti che formalisti”.
Dall’altra parte dell’oceano invece c’è Ross, il nuovo arrivato dello studio legale Baker & Hostetler, situato negli USA. Questo speciale membro dello studio è stato dotato da IBM di intelligenza artificiale ed è in grado di gestire pratiche e cause grazie al Deep Learning, una serie di tecniche che comprende algoritmi di calcolo statistico e l’apprendimento automatico (machine learning).
Per il momento Ross si occuperà solo di diritto fallimentare ma è già in grado di gestire il lavoro di ben 50 avvocati, aiutando molto gli avvocati nella gestione delle pratiche e velocizzando l’intero studio.
Non solo: oltre a lavorare in concreto a tutte le cause per cui è stato programmato, è in grado di tenere sotto controllo il contenzioso, informando in modo totalmente automatico lo studio legale per cui lavora che potrebbero esserci delle sentenze particolarmente utili per una o più pratiche a lui assegnate.
Il futuro che ci attende sarà ricco di questo tipo di tecnologie, ricordando comunque il loro scopo sarà quello di lavorare vicino, insieme alle persone. Il robot/intelligenza artificiale sarà un compagno di lavoro dell’avvocato, non il suo sostituto.
Tutto ciò sarà mai realizzabile in Italia?
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