Innovazione chiama Italia: è necessario agganciare il futuro
Chi si ferma è perduto
Nel Digital Economy and Society Index 2017 (DESI 2017), che misura il livello di digitalizzazione dei 28 paesi Ue, l’Italia è al 25esimo posto; lo stesso dell’anno passato! L’immobilismo nell’era digitale non è proprio una buona perfomance ed è infatti quello che sottolinea il DESI: “Per quanto riguarda l’utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle imprese e l’erogazione di servizi pubblici online, l’Italia si avvicina alla media. Rispetto all’anno scorso ha fatto progressi in materia di connettività, in particolare grazie al miglioramento dell’accesso alle reti NGA. Tuttavia, gli scarsi risultati in termini di competenze digitali rischiano di frenare l’ulteriore sviluppo dell’economia e della società digitali”.
L’indice dunque è puntato sulle insufficienti competenze digitali!
Quanto all’uso di Internet, le attività online effettuate dagli internauti italiani sono di molto inferiori alla media dell’UE e l’Italia si colloca al 27esimo posto.
Per fortuna che un buon risultato c’è nell’ambito della Integrazione delle tecnologie digitali: il DESI evidenzia che l’Italia sta colmando il divario con l’UE per quanto riguarda la digitalizzazione delle imprese. Le imprese che utilizzano la fatturazione elettronica sono il 30%, percentuale di molto superiore alla media dell’UE (18%). Le PMI tuttavia ricorrono raramente ai canali di vendita elettronici.
Quanto investiamo in Innovazione? Un secondo rapporto, il report semestrale sullo stato dell’Italia della Commissione europea pubblicato lo scorso febbraio, ci dice anche che in Italia il rapporto PIL e Investimenti in Ricerca e sviluppo è molto basso ( 1.33 %), significativamente più basso rispetto alla media Ue (2.03 %), soprattutto a causa della scarsa propensione all’investimento del settore privato (0.74.).% contro la media europea (1.30 %).
Il Governo sta investendo in innovazione: nel maggio scorso ha lanciato il programma nazionale di ricerca con un budget di 2, 5 miliardi di euro e strutturato in sei priorità: risorse umane, internazionalizzazione, ricerca per le infrastrutture, cooperazione pubblico-privato, Sud d’Italia, efficienza e qualità della spesa pubblica. Inoltre a settembre 2016 ha presentato la strategia Industria 4.0, inserendo nella legge di Stabilità 2017 significativi incentivi.
Anche ciascuno di noi può fare qualcosa per contribuire ad agganciare il treno della rivoluzione digitale. Innanzitutto non scoraggiamoci; informiamoci; fermiamoci e chiediamoci quali nuove tecnologie, quali prodotti, quali piattaforme possono contribuire a rendere più efficiente il nostro lavoro e la nostra vita e proviamo ad utilizzarle.
L’innovazione è un processo continuo. In Versari la pensiamo così! Infatti abbiamo investito negli ultimi cinque anni 15% del fatturato in R&S e continuiamo costantemente ad aggiornare i nostri prodotti rilasciandone versioni sempre in linea con gli standard più attuali.
La nostra innovazione rende innovativi anche i nostri clienti. Ma vale anche il contrario: grazie ai nostri clienti, il nostro lavoro è sempre update.
Insomma, se innovazione chiama Italia, è tempo di agganciare il futuro. Noi di Versari ci proviamo ogni giorno.